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Ho notato che molte persone non hanno ben chiaro cosa si intende con il termine ‘minimalismo’. Si pensa, erroneamente, che questa parola indichi una filosofia di essere e di vita che promuove la povertà e la rinuncia alle cose belle che ci circondano. Se anche tu pensi la stessa cosa, dopo la lettura di questo articolo dovrai ricrederti. Minimalismo vuol dire semplicemente fare pulizia del superfluo, di ciò che è ridondante. Cosa me ne faccio di un guardaroba che è grande come un monolocale? Oppure, mi servono davvero 500 paia di scarpe? Sicuramente sì, ma solo se sono un millepiedi. Una persona che vive la filosofia del minimalismo, avrà il giusto necessario per vivere e per le varie evenienze, quindi, ad esempio, pochi abiti e qualche paio di scarpe. Ma questo non vuol dire che debbano essere di scarso valore. Il minimalista sposa il concetto che “Meglio poco, ma buono”. Per cui farà molta attenzione che i capi che compra siano di buona qualità e fatti per durare.

Il decluttering è l’operazione di ‘sbarazzarsi’ per sempre di tutto ciò che è superfluo. Le cose che non servono più, come cappotti fuori moda, scarpe rovinate che non metteremo più, vestiti che usavamo tempo fa quando eravamo più magri, ma anche fotografie, soprammobili, vecchi libri e quant’altro, andranno ad occupare un posto nei cassonetti o, al più, verranno dati in beneficienza. Marie Kondo, la scrittrice giapponese, è considerata la massima autorità nel decluttering, tanto che i suoi libri sono dei bestseller mondiali. Recentemente ha preso parte anche a una serie documentario su Netflix. Fra le pagine dei suoi libri dà tantissimi suggerimenti pratici e psicologici per aiutare le persone e le famiglie a fare pulizia nelle proprie case. Questa ‘ripulita’ ha sicuramente un impatto pratico notevole, infatti recupereremo tanto spazio in casa nostra per accogliere cose più importanti e utili, ma ha anche un impatto psicologico. Spostarsi in un ambiente pulito e ordinato ci farà sentire meglio e saremo mentalmente più efficienti.

La perfezione si ottiene non quando non c’è nient’altro da aggiungere,

bensì quando non c’è più nulla da togliere. (Antoine de Saint-Exupéry)

Dare spazio al minimalismo nella nostra vita significa mettere il focus su ciò che conta, su ciò che ha davvero valore per noi. Vuol dire rimuovere le distrazioni, eliminare il ridondante per concentrarsi su ciò che produce significato. Si può essere minimalista anche nei confronti del tempo, cioè spendere meglio il tempo che ci rimane in attività che rendano significativa la nostra vita. Infatti se si toglie il superfluo, rimangono più soldi, tempo ed energie da investire in quello che davvero conta per noi. Nella gestione del tempo e del denaro, il principio di Pareto parla chiaro. L’economista italiano Pareto fece vedere come l’80 per cento dei risultati che si ottengono siano riconducibili al 20 per cento delle attività svolte. Il minimalista si concentrerà quindi  su quel 20 per cento che fa la differenza, rinunciando ad altre cose che non rimpiangerà mai.

Da un po’ di tempo a questa parte ho intrapreso questa strada che chiamo minimalismo esistenziale. Sto piano piano eliminando tutto il superfluo e tutte le distrazioni nella mia vita per concentrarmi sulle cose che le danno un senso e sono per me importanti.

Per arrivare a questo punto però è necessaria una profonda e, direi, onesta analisi per capire come apportare delle modifiche nei seguenti campi:

  • indumenti che vesto
  • possesso di oggetti fisici
  • attività a cui mi dedico
  • notizie che leggo
  • app sullo smartphone
  • cibo che mangio
  • persone con cui mi relaziono

Ad esempio, sto smaltendo i vestiti riducendoli al numero che realmente mi serve, definendo cosa metto nei giorni di lavoro e cosa in quelli di festa, così da non doverci più pensare. Ho scoperto, sperduti nell’armadio e nei cassetti, degli abiti che mi ero dimenticato di avere! Definisco a priori quello che mangerò per non starci più a pensare, e seguo una dieta sana e adeguata a quello che è il mio fabbisogno.

Sto diventando minimalista anche nelle scelte quotidiane da compiere. Prendere delle decisioni a prescindere, mi fa risparmiare tempo e stress. Ad esempio: mangio frutta e verdura in quantità tutti i giorni, faccio almeno diecimila passi al giorno, leggo qualche pagina di un libro prima di prendere sonno, non fare mai il bis di pasta, eliminare le app inutili che mi fanno solo perdere tempo, ecc.

Se anche tu vuoi abbracciare questo modo di vivere, sappi che bisogna essere graduali, altrimenti una privazione massiva in tutti i campi della vita, non farà altro che demotivarti e tenderesti a mollare presto.

Pertanto ti consiglio di seguire questi suggerimenti:

  1. Inizia ad apprezzare quello che hai anziché stare a cercare quello che la società ti impone.
  2. Conosci te stesso. Chi sei, dove vuoi andare, qual è la versione migliore di te stesso?
  3. Metti in agenda un obiettivo per volta. Diffida di chi ti propone il multitasking come approccio. È stato provato che le persone ottengono migliori risultati facendo una cosa per volta.
  4. Ignora il resto, che poi è la regola principale del minimalismo. Decidi cosa conta e cosa no e quando hai deciso, tutto il resto lascialo andare.
  5. Inizia dagli oggetti, come i vestiti e i libri. Passa poi a ciò che ha una maggior valenza nei tuoi ricordi, come le foto e i regali.
  6. Sentiti grato di ciò che stai lasciando. Ti è servito per arrivare dove sei e ha contribuito, anche se in piccolo, a ciò he sei adesso. Sii consapevole che non ti serve più.
  7. Rallenta. Molto spesso sembriamo palline impazzite dentro un flipper. Fermiamoci ogni tanto, respiriamo, magari meditiamo. Non solo saremo più calmi, ma anche più produttivi.

TI consiglio di provare il minimalismo, applicandolo, per ora, solo ad alcune sfere della tua vita. Vedrai come ti sentirai subito meglio e più produttivo.



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